Gli articoli in questo numero:
IL RULLANTE DA PARATA storia ed evoluzione, LE GRANDI STORIE DELLA BATTERIA ROBERT PAISTE… una vita tra le essenze dei suoni, ANDERSON QUINTERO "The Seventh Sun", SNARKY PUPPY LARNELL LEWIS Into The Groove, PETER ERSKINE Dr. Um Second Opinion… , MABEL GREER’S TOYSHOP BOB HAGGER The Secret, ISAAC CARPENTER talvolta troppo è… semplicemente troppo!, ZILDJIAN Rock, Country, Workship & Gospel Packs , TQ Drums… la quadratura del cerchio!, SAKAE Almighty Maple Series, MAPEX Drummer of Tomorrow Italy 2016 , 2016 Giornate della Percussione & Italy Percussion Competition , MANIC “The Next Generation Drum” fusti a doghe per ogni genere di musica , VIC FIRTH Modern Jazz Collection nuove bacchette dedicate al suono dei piatti, NINE INCH NAILS Not The Actual Events, TERRY BOZZIO
Il rullante da parata nasce molti secoli or sono per scopi militari. Anticamente, i tamburi venivano utilizzati dagli eserciti conquistatori, insieme a piatti e trombe. Il frastuono generato da questi strumenti suonati furiosamente dai soldati a cavallo spaventava e metteva in fuga gli abitanti e i contadini, riducendo il numero degli uomini da combattere, permettendo una facile conquista dei Paesi e dei territori. Il suono grosso e profondo di un tamburo militare udibile a molta distanza viene generato da un fusto lungo e di largo diametro, dalla risonanza bassa e potente. Con il rullo dei tamburi i generali del nuovo ...continua a leggerlo sulla rivista!
Quando nel gennaio 2016 Dave Lombardo, senza troppe spiegazioni, decide di abbandonare i Philm di cui è il co-fondatore, sono molti a pensare che il combo di hardcore/experimental metal si sarebbe disgregato presto. Ma Gerry Nestler (vocal/guitar) e Pancho Tomaselli (bass) non si perdono d’animo e si mettono alla ricerca di un nuovo batterista che possa sostituire Lombardo (ex Slayer ed ex Testament) il quale, negli anni, è divenuto un’icona del metal e si è costruito un nutritissimo seguito di adepti del drumming. La scelta cade su Anderson Quintero, batterista e percussionista dal 1990, il cui nome è piuttosto nuovo ...continua a leggerlo sulla rivista!
Il batterista degli Awolnation – l’agile ed energico Isaac Carpenter – non si è interessato alla musica fino a che non è stato in terza elementare. Era il 1987 e, proprio quell’anno, Appetite For Destruction dei Guns N’ Roses arrivava nei negozi di dischi. “I Guns N’ Roses sono subito diventati lo scopo della mia vita…” – dice Carpenter ridendo – “in quel momento ero indeciso fra la chitarra e la batteria, ma sapevo bene che fare musica sarebbe stato il mio futuro…” Le parole che seguono devono essere musica per le orecchie del padre di Isaac: “Mio padre era un ...continua a leggerlo sulla rivista!
Al Namm Show dello scorso gennaio, Zildjian ha presentato quattro set di piatti specificatamente selezionati per quattro generi di musica: Rock Pack, Country Pack, Workship Pack e Gospel Pack. Ulteriori informazioni: www.mogarmusic.it Rock Pack – Si tratta di un set di piatti A Zildjian: la serie del brand del Massachusetts tra le più popolari e versatili. Quattro piatti dal suono pulito e brillante, selezionati a mano per consegnare il look, il sound ed il feel di cui necessita il batterista rock. L’elevata proiezione del sound, è in grado di fuoriuscire nitida e definita, in studio e sul palco. Questo set è ...continua a leggerlo sulla rivista!
Maghi del legno, scultori del metallo, ideatori del colore. E ancora: progettisti all’avanguardia e costruttori multi-dimensionali… sono gli artigiani di Manic Drum, impegnati nella costruzione di pregiati tamburi totalmente custom! Background di gran caratura in quanto a lavorazione di legno e metallo, nonché nella creazione di finiture e colori; esperti del suono e di ogni genere musicale e, certamente, acuti innovatori: gli artigiani di Manic Drum sanno dire la loro a viva voce! Tutto nei tamburi Manic Drum viene progettato e realizzato in base alle esigenze e stile del batterista che li adotta: tamburi completamente Custom. “The Next Generation Drum” – ...continua a leggerlo sulla rivista!
Nuvole e sabbia, polvere e nebbia… Oggetti lontani in una visuale distorta… I Nine Inch Nails sono sempre sfuggiti alla classificazione imposta loro dall’etichetta “industrial rock”, soprattutto perché riflettenti la poliedrica ed articolata personalità di Reznor, burattinaio-artefice dal cipiglio apparentemente maligno e istigatore. C’era un tempo, pressappoco nel 2007, quando i NIN presentavano Year Zero, grazie al quale la creatura di Reznor dava corpo alle più catastrofiche proiezioni di molti interpreti del periodo. Si potrebbe quasi dire che una nuova epoca del grande scontento prendeva allora il via in maniera chiara e decisa, lasciando intravedere, ma soltanto ai più visionari, ...continua a leggerlo sulla rivista!
