Drum Club n.4 1992  Settembre


Gli articoli in questo numero:
AGOSTINO MARANGOLO realtà ed onestà, DENNIS CHAMBERS Mister Dinamite, STEVE SMITH All-around drummer, COZY POWELL Potenza della volontà, PURECUSSION I RIVOLUZIONARI RIMS, YAMAHA DTS 70 DRUM TRIGGER SYSTEM, ALESIS D4 DRUM MODULE, PAISTE SOUND FORMULA, TAMA ARTSTAR II DRUMS, PROGRAMMAZIONE CREATIVA DELLE DRUM MACHINE, LUDWIG BLACK BEAUTY 1923 Seconda parte



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interviste

DENNIS CHAMBERS Mister Dinamite

Negli ultimi sei anni Dennis Chambers si è guadagnato la fama di batterista più esplosivo e inarrestabile della scena americana. La sua tecnica incredibile, unita ad una potenza muscolare micidiale, ha dato vita ad uno stile scatenato, prorompente, che ha le sue radici nel funk rivisitato a velocità supersonica. Fin da quando era colonna portante del ritmo nei Parliament Funkadelic, il drumming di Chambers colpiva per la forza secca e penetrante supportata da un infallibile senso geometrico. Proprio queste doti lo fecero notare a David Sanborn, che lo ingaggiò per il tour dell'85 con Hiram Bullock, ed agli Special EFX con cui  ...continua a leggerlo sulla rivista!

raggi X

YAMAHA DTS 70 DRUM TRIGGER SYSTEM

Un numero sempre crescente di batteristi tradizionali si accosta in questi anni alle tecnologie elettroniche, per beneficiare di quella "marcia in più" che esse mettono a disposizione del musicista contemporaneo. Alcuni si sono totalmente convertiti alle drum machine o ai vari dispositivi di sintesi comandati tramite pad plastici, metre altri preferiscono continuare a darle di santa ragione sulle tradizionali pelli del loro beneamato strumento cercando di trovare i modi più efficaci per interfacciare la batteria convenzionale con le apparecchiature Midi. La soluzione a disposizione di questi ultimi non sono tantissime e a tutt'oggi forse solo il Trixer della Simmons aveva offerto  ...continua a leggerlo sulla rivista!

recording

PROGRAMMAZIONE CREATIVA DELLE DRUM MACHINE

I PIATTI Le prime drum machine apparse sul mercato erano, molti di voi se le ricorderanno, buffi scatolotti contenenti una decina di ritmi preprogrammati (del tipo waltz - cha-cha - bossa nova - tango - swing...) per i quali era totalmente impossibile alterare l'andamento ritmico, inserire delle variazioni o dei fill, delle introduzioni o delle code. L'unica cosa che si poteva variare era la velocità metronomica di esecuzione. Per quanto riguarda i timbri offerti, le più sofisticate potevano vantare sette-otto sonorità incredibilmente artificiali, pallidissimi sembianti degli strumenti originali; ci voleva davvero molta fantasia per riconoscere ciò che avrebbero dovuto imitare. E  ...continua a leggerlo sulla rivista!

vintage

LUDWIG BLACK BEAUTY 1923 Seconda parte

Nello scorso numero di Drum Club abbiamo parlato delle caratteristiche tecniche e sonore di un rullante molto particolare: un Ludwig Black Beauty completamente originale, pelli comprese, del 1923. In questo articolo tracceremo invece la storia e l'evoluzione del Black Beauty. Sin dall'inizio della sua produzione, nel 1923, questo rullante è sempre stato molto ricercato e circondato da un'aura di mistero dovuta al suo aspetto così unico: un fusto im bronzo massiccio anodizzato neri con parti metalliche dorate. Il fusto del Black Beauty è inoltre engraved (inciso) con dei motivi "scroll" (o "paisley" o "ocean wave": si tratta dello stesso disegno denominato  ...continua a leggerlo sulla rivista!

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