Bologna Jazz Festival 2019, un cartellone ricco di artisti e location
Redazione 29 ago 2019
Delicatessen jazz: tra leader carismatici e guru musicali, l’edizione 2019 del Bologna Jazz Festival, che si terrà dal 25 ottobre al 26 novembre 2019, sarà un giardino delle delizie, per il grande pubblico e per gli ascoltatori più esigenti. Tra i protagonisti di questa estesa programmazione spicca il nome di Pat Metheny, il chitarrista par excellence del jazz crossover, nonché il maestro dei tamburi Horacio "El Negro" Hernadez. E gli altri non sono certo comprimari: la cantante Dianne Reeves, jazz diva della vocalità afro, il trio all stars Cross Currents (Dave Holland, Zakir Hussain, Chris Potter), il trio del sopraffino pianista Fred Hersch, un’autorità della musica brasiliana come Hermeto Pascoal.
Il programma del festival, oltre alla consueta ricchezza di musica dal vivo, includerà importanti contenuti didattici e di intersezione tra jazz e altre forme espressive. Sul fronte interdisciplinare, il BJF è riuscito a coinvolgere il grande disegnatore Altan, che ha realizzato una serie di disegni originali per l’immagine del BJF 2019, con il fondamentale apporto di BilBOlbul Festival internazionale di fumetto.
Il BJF 2019 sarà multilocalizzato: oltre ai teatri bolognesi che ospiteranno i concerti principali (Teatro EuropAuditorium, Teatro Duse, Unipol Auditorium), il festival sarà di casa in numerosi altri luoghi cittadini (compresi gli ormai storici club: Cantina Bentivoglio e Bravo Caffè) espandendosi anche
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nei comuni dell’area metropolitana e nelle province di Modena e Ferrara. Il Bologna Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Bologna in Musica con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol, TPER, Città Metropolitana di Bologna, Bologna Città Creativa della Musica UNESCO e del main partner Gruppo Hera.
Concerti principali nei teatri Al Bologna Jazz Festival 2019 si ascolteranno i più interessanti sviluppi moderni del format del trio, a partire dal concerto del pianista Fred Hersch, che inaugurerà i grandi appuntamenti in teatro (25 ottobre, Unipol Auditorium). Il gruppo di Hersch incarna nel suo massimo splendore il concetto di piano trio billevansiano. Ma il modello è anche ampiamente aggiornato: gli sviluppi armonici, le sottigliezze ritmiche e il sound del trio di Hersch denotano una spiccata individualità, pienamente contemporanea. Di fronte alla profonda rivelazione musicale di ogni sua esibizione è facile capire a chi si sia ispirato Brad Mehldau, l’allievo più noto di Hersch.
Il BJF ospiterà poi Dianne Reeves (31 ottobre, Teatro Duse), misurandosi con la grande storia interpretativa del jazz vocale. Come le jazz divas del passato, delle quali è una vera erede moderna, la Reeves si muove con disinvoltura tra jazz e pop, trasformando ogni scelta di repertorio in una perfetta jazz song. La sua notorietà internazionale, se mai ce ne fosse stato bisogno, è stata ulteriormente amplificata dall’apparizione nel film di George Clooney Good Night, and Good Luck, la cui colonna sonora è valsa alla Reeves l’ennesima affermazione ai Grammy Awards come migliore cantante di jazz.
Un ritorno alla dimensione del trio, l’8 novembre all’Unipol Auditorium con il Cross Currents Trio, formazione nella quale si incontrano tre leggende dei rispettivi strumenti: Dave Holland è uno dei più importanti bassisti della storia del jazz; Zakir Hussain è il virtuoso indiano delle tabla che più di ogni altro si è confrontato con il jazz statunitense; Chris Potter è uno dei più apprezzati ‘stilisti’ del sax. Con loro la musica scorre incontenibile e senza confini estetici.
Il 15 novembre, l’Unipol Auditorium accoglierà un’icona vivente della musica brasiliana: Hermeto Pascoal. Polistrumentista eccentrico, Pascoal trascina il suo ‘Grupo’ in una musica la cui energia vitale la fa sembrare una sorta di religione animistica tradotta in suoni, con una notevole propensione al jazz.
Un’icona musicale come il chitarrista Pat Metheny tornerà al Bologna Jazz Festival (dopo la sua apparizione del 2011) con un trio che promette di muoversi a ‘stile libero’ nel repertorio del carismatico chitarrista. Musicista dei record (una ventina di Grammy Awards, un’incalcolabile serie di premi come ‘migliore della classe’), Metheny, ha saputo costruire e mantenere nel tempo un rapporto unico col pubblico. Lo dimostrerà ancora una volta il 26 novembre al Teatro EuropAuditorium, affiancato da Darek Oleszkiewicz e Jonathan Barber.
Concerti nei jazz club tra Bologna e Ferrara Con i suoi 33 giorni di durata, il BJF 2019 sarà un’esperienza di ascolto immersiva. Tra un appuntamento in teatro e l’altro, si scatenerà la vita da jazz club. Nel centro cittadino bolognese la Cantina Bentivoglio è la ‘casa del jazz moderno’: ospiterà i concerti del ZZ International Quartet, co-diretto dal fisarmonicista Simone Zanchini e dal chitarrista Ratko Zjaca (27 ottobre); il trio del pianista Barry Harris, grande testimone dell’era bop (1 novembre); un duo con i campioni del modernismo newyorkese: il trombettista Dave Douglas e il pianista Uri Caine (il 3); il longevo gruppo Frontal del pianista Simone Graziano (il 5); il trombettista e local hero Diego Frabetti, con i frutti del suo lavoro discografico “Interno 41” (il 12); Cinema Italia, un trio che riunisce tre celebri protagonisti del jazz nazionale come Rosario Giuliani, Luciano Biondini ed Enzo Pietropaoli (il 22).
Alcuni dei concerti in programma a Bologna saranno replicati nell’altro club principale della galassia BJF, il Torrione San Giovanni - Jazz Club Ferrara: Dena DeRose assieme alla E.R.J. Orchestra ovvero l’Emilia-Romagna Jazz Orchestra (26 ottobre); il duo con Dave Douglas e Uri Caine (2 novembre); i Frontal di Simone Graziano (il 4). Il club ferrarese giocherà anche molte carte originali, che saranno un corso concentrato sull’attualità statunitense, con anche un tocco europeo: il pianista David Helbock (28 ottobre); il solido quintetto del trombettista Ralph Alessi (9 novembre); la Tower Jazz Composers Orchestra, che presenterà il suo esordio discografico (l’11); il batterista per eccellenza della musica cubana, Horacio “El Negro” Hernandez, con gli intramontabili Italuba (il 14); il pianista Aaron Parks con il quartetto Little Big (il 16); il progetto Sun of Goldfinger del chitarrista David Torn, che prevede la presenza al sax di Tim Berne (il 23).
Il Camera – Jazz & Music Club è una new entry nella mappa del BJF. Qui sono annunciati i concerti del trio della pianista e cantante Dena DeRose (29 ottobre); del trio del pianista Michael Weiss (16 novembre); del quartetto del pianista Eric Reed, nel quale spicca la presenza alla batteria di Roberto Gatto. Il Camera sarà un vero ‘covo’ per il miglior mainstream.
Altra meta immancabile delle notti bolognesi è il Bravo Caffè. Qui, nel giro di pochi giorni, si concentreranno le apparizioni di una serie di star internazionali: il 10 novembre Tuck & Patti con la loro essenziale e intimistica miscela di folk e black music per voce e chitarra; l’11 gli YellowJackets, campioni della fusion da oltre quarant’anni; il 13 novembre il chitarrista Cory Wong, ‘prestigiatore’ del groove, come dimostrano la sua esperienza con i Vulfpeck e ora quella da solista; il 14 una super band co-diretta da un chitarrista di culto come Mike Stern e dal tastierista Jeff Lober e completata da una ritmica ad alto voltaggio con Jimmy Haslip e Dennis Chambers.
Non solo jazz club, ma anche ritrovi più trasversali saranno coinvolti nel BJF con proposte di richiamo. Il Locomotiv Club proporrà l’afrobeat dei londinesi Kokoroko (3 novembre), mentre al Mercato Sonato si ascolterà l’istrionico sassofonista Daniele Sepe (il 23).
Concerti nell’area metropolitana e fuori provincia Saranno numerose le trasferte fuori porta del BJF 2019, verso i comuni dell’area metropolitana e le province di Modena e Ferrara. Novità per la mappa geografica del BJF è San Giovanni in Persiceto (BO), dove il 7 novembre al Cine Teatro Fanin si esibirà il gruppo del chitarrista Andrea Dessì. Anzola dell’Emilia (BO) ospiterà invece un asso del jazz più avanzato, il trombettista Rob Mazurek (in quintetto il 18 novembre alla Biblioteca Civica). A Vignola (MO), la Jazz in’It Orchestra diretta da Marco Ferri si esibirà assieme al trombettista Steve Gut come ospite solista (il 17). Il 23 novembre il festival sbarcherà per la prima volta a Medicina (BO), con l’XY Quartet.
Attività didattiche e Progetto Welfare Il Progetto Didattico “Massimo Mutti”, giunto alla settima edizione e realizzato grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, si articolerà in varie sezioni. Una di queste coinvolgerà l’E.R.J. Orchestra diretta da Roberto Rossi e Piero Odorici, che si esibirà in un omaggio a Shirley Horn assieme a Dena DeRose (30 ottobre, Teatro Antoniano, con un opening act della Junior Jazz Band diretta da Cristiano Arcelli). In questa occasione verrà consegnato il Premio “Massimo Mutti”, consistente in borse di studio per i corsi internazionali di perfezionamento estivi 2020 realizzati dalla Fondazione Siena Jazz – Accademia Nazionale del Jazz. È ormai una tradizione la masterclass dello storico pianista Barry Harris alla Cantina Bentivoglio: si terrà tutti i giorni dall’8 al 12 novembre e sarà aperta a tutti i musicisti. Il concerto del 25 novembre alle Cucine Popolari sarà invece il momento culminante del nuovo Progetto Welfare: si ascolterà il duo formato dal trombettistaFlavio Boltro e il contrabbassista Stefano Senni.