Revolution, dalla Londra dei Beatles a Woodstock...

Redazione 28 nov 2017
Revolution. Musica e ribelli 1966-1970 - dalla Londra dei Beatles a Woodstock…

Milano, Fabbrica del Vapore
2 dicembre 2017 - 4 aprile 2018

E' una mostra sulle storie, i protagonisti, gli oggetti di quel breve, densissimo periodo, che cambia per sempre le vite di quella generazione e, a cascata, quelle di coloro venuti dopo. Il clima sociale e culturale dell’epoca viene qui rappresentato da oltre 300 fra oggetti di moda, design, film e canzoni, in un percorso emotivo in cui il visitatore viene travolto… anche grazie a un innovativo e sofisticato sistema audioguide Sennheiser. Un viaggio in un’epoca in cui il mondo cambiava al ritmo di parole come pace, libertà e diritti uguali per tutti. Una mostra che riporta indietro nel tempo chi quegli anni li ha vissuti ma anche chi li ha solo sentiti raccontare e che ora può immergersi in quel clima sociale e culturale, unico e irripetibile, che ci ha resi come siamo.

Curata da Victoria Broackes e Geoffrey Marsh del Victoria & Albert Museum di Londra, assieme a Francesco Tomasi, Clara Tosi Pamphili e Alberto Tonti, la mostra, già approdata a Londra e a Montréal (Canada), arriva a Milano dal 2 dicembre 2017 prodotta da ...
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Avatar, in uno spettacolare allestimento negli spazi della Fabbrica del Vapore.

“La lunga onda della cosiddetta “Revolution – afferma Alberto Tonti – arriva dall’Inghilterra e porta con sé musica, moda, neologismi, visioni alternative del senso della vita. Improvvisamente Carnaby Street, a Londra, diventa l’ombelico del mondo, la fucina dalla quale vengono espulse valanghe di idee, il luogo delle sette meraviglie, la way of life della nuova generazione. La Gran Bretagna, oltre ad avere la Regina, in quei 5 anni rivoluzionari produce anche i Beatles e i Rolling Stones (oltre che ulteriori straordinarie band, come Animals, Kinks, Who, Hollies, Searchers, Zombies, Moody Blues…); ha Twiggy (detta “grissino”) e Jean Shrimpton (detta “gamberetto”), le due modelle più famose del mondo; ha Mary Quant che si inventa la minigonna; ha Cathy McGowan che lancia “Ready Steady Go!”, il programma televisivo più amato dai teenager; ha John Cowan, il fotografo che presta il suo studio ad Antonioni per girare “Blow Up”; ha Anello&David, il negozio che vende gli stivaletti a punta ed ha un’infinità di capelloni che girano per le strade e fanno tendenza. […] La maggior parte delle canzoni dell’epoca viene superficialmente definita di protesta, quando invece tratta temi da sempre cari alla gioventù: libertà, amore, amicizia, timore per il futuro. […] In poco tempo la febbre del beat e della psichedelia cattura milioni di ragazzi col contributo significativo della moda, dei gadget, dei prodotti studiati appositamente per la nuova generazione e degli stili pubblicitari che si adeguano, sfociando in una vera e propria rivoluzione a 360 gradi…”

Non si tratta dunque di una mostra su un periodo storico, una moda, uno stile o un genere musicale, ma della mostra di una delle cose più fragili ed allo stesso tempo più resilienti e durature che esistano sulla faccia del pianeta: un’idea. L’idea di Rivoluzione… Revolution è un’idea che nasce quasi contemporaneamente in differenti parti del mondo, ma che certamente trova i suoi poli generativi nella Londra che presto diventa la Swinging London e nella West Coast libertaria e pacifista di San Francisco, passando anche attraverso un’Italia liberata e ricostruita che finalmente pensa al futuro.

Sono sette le sezioni tramite cui si sviluppa la mostra milanese: Swinging London – Musica e contro-cultura – Power to all people, Voci del dissenso – Costumi e consumi – The summer of love – Woodstook e la cultura dei festival – Woodstock, Live Experience


Woodstock, Live Experience
Il viaggio proposto dalla mostra si conclude in una sala che riporta e immerge lo spettatore al concerto più importante del secolo: Woodstock. Una sala con un prato e dei cuscini, dove basta sdraiarsi per soccombere al maxi schermo che sovrasta le pareti circondate da un impianto audio di qualità sofisticata, lasciando che negli occhi e nelle orecchie passino Janis Joplin, gli Who, Joe Cocker, Jimi Hendrix e gli altri artisti che hanno fatto la storia…



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