Matt Starr in tour con i MR BIG!

Steve Rosen 13 set 2018
Matt Starr é un batterista rock per definizione. Se una band é alla ricerca di un drummer in grado elargire groove di stampo heavy metal, beh... il suo nome oggi é in cima alla lista! E infatti è il batterista a cui hanno pensato Mr. Big, Ace Frehley, Doug Aldrich e Hookers & Blow... per i loro album e tour!

Recentemente Matt Starr è stato chiamato dai Mr. Big per sostituire Pat Torpey, impegnandosi con la celebre band nel loro tour europeo ed asiatico.
Ma non solo: Starr ha suonato nell'ultimo album di Ace Frehley (Space Invader) e, nel recente passato, ha prestato il suo talento a numerosi artisti, tra cui Doug Aldrich, Love /Hate, Bang Tango e Hookers & Blow, la band che ha messo in piedi assieme a Dizzy Reed (tastierista dei Guns N' Roses) e Alex Grossi (chitarrista dei Quiet Riot).
Senza contare che è anche un abile songwriter, vocalist e produttore.

Matt Starr é convinto che per raggiungere certi risultati, ci voglia passione, umiltà e talento. “Metto il talento all'ultimo posto, perché al massimo ti può dare il primo ingaggio...” – ha dichiarato il batterista di origine newyorkese – “...seguito da umiltà, perche' se sei ...
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info intervista

MATT STARR
uno stronzo, la gente esiterà molto prima di ricontattarti e la voce gira velocemente nel nostro ambiente. Dunque, mettici passione e fatti notare quando sei dietro alla tua batteria, sotto ai riflettori... ma tieni la boccaccia chiusa e prenditi una birra quando scendi dal palco!”

Nella nostra intervista Matt Starr, fa di tutto tranne che tenere la bocca cucita e condivide con noi i ricordi di come è iniziata la sua carriera, le sue influenze e le caratteristiche del suo drumming...

Qual è stato il tuo primo pensiero quando i Mr. Big ti hanno chiesto se volevi sostituire Pat Torpey dietro i tamburi?
Inizialmente mi avevano chiesto se mi andava di fare un paio di date. Poi, un paio di giorni dopo, ho incontrato Billy [Sheehan] che mi ha spiegato la situazione. È stato un momento molto difficile per me: da un lato vi era l'emozionante notizia del tour che avrei fatto con i Mr.Big in Europa ed Asia e dall’altro non riuscivo a vivere quell’emozione a causa della bruttissima notizia: Pat [Torpey] era affetto dal morbo di Parkinson...

In effetti, la notizia ha scioccato tutti noi nell'ambiente musicale... In che modo ti sei preparato a quella nuova avventura?
Mi hanno dato 28 brani da imparare e ho iniziato subito ad esercitarmi. Il drumming di Pat é estremamente musicale e riconoscibile... Dunque, alcune parti - come gli assoli e determinati fills - sono stati piuttosto difficili da memorizzare ma, tutto sommato, ce l'ho fatta. Per esempio, in Take Cover c'è una parte di batteria accattivante e piuttosto articolata... un tipo di pattern che si discosta molto dal mio stile. In più, non c'e' un attimo di pausa in quel pezzo, dunque e' stata un'autentica sfida per me. In generale, mi sono concentrato molto sul rimanere il più fedele possibile al mood di Pat e, quando la situazione lo permette, ci metto anche del mio. Come dicevo prima, il drumming di Pat é così integrato nei brani dei Mr.Big, che io non faccio altro che seguirne le orme.

Lo stesso Pat Tropey ti ha dato alcune dritte su come affrontare al meglio i brani?
Assolutamente sì. Mi ha supportato molto e mi è stato vicino in questa difficile avventura. È una persona straordinaria e al suo posto non so come avrei reagito io! Uno dei motivi per cui ha pensato a me come sostituto, è la cura che metto nei dettagli e nelle sfumature del mio drumming. Mi ha confidato di avere visto una mia video lesson in cui suonavo Rock&Roll dei Led Zeppelin con estrema attenzione e cura del playing e lui era alla ricerca di un sostituto con quelle caratteristiche. Pat é un batterista molto disciplinato e poter suonare le sue parti, i suoi disegni ritmici, é motivo di grande orgoglio per me.

Deve essere entusiasmante suonare con Billy Sheehan...
Assolutamente sì. E' uno di quei bassisti che può fare tutto con il suo strumento! Suonare con lui è facile ed entusiasmante. Sono molto felice di aver trovato subito l'intesa con lui e contribuito a creare qualcosa di grande.

Che tipo di esperienza é stata, invece, suonare in Space Invader, l'ultimo album di Ace Frehley?
È stato pazzesco! Siamo stati in studio per un anno intero, lavorando cinque giorni la settimana. Ace ha un approccio molto rilassato con il fare musica e dedica e pretende grande attenzione anche verso i dettagli: insomma, lui ha ben chiaro in mente ciò che vuole. Sono molto orgoglioso di aver lavorato al suo fianco nelle vesti di batterista e felice di aver suonato in un disco così ben fatto: a mio avviso, il suo miglior lavoro dopo il fantastico Ace Frehley del 1978...

Dal tuo entusiasmo si deduce che sei un fan dei Kiss...
Assolutamente sì. Li avevo visti nel 1979 durante il loro Dynasty Tour ...allora frequentavo le scuole superiori ed ero un loro grande fan. Pensa che ho ancora un paio di foto di quel periodo, con me truccato sia come Peter [Criss] che come Paul [Stanley]. Pazzesco!

Prima di ingaggiarti, Frehley aveva lavorato con Anton Fig, dunque, l'asticella delle aspettative nei tuoi confronti era piuttosto alta...
Sì, anche perché Anton é davvero un mostro! È venuto a vederci alla nostra prima data a New York, in cui aprivamo con Rip It Out, un pezzo che ha dei fills assurdi. E lui era lì a due passi da me che mi osservava... E' stato incredibile per me, considerando anche che quei brani io li suonavo nel '78 chiuso nella mia stanza!

Hai prestato la tua voce in alcune canzoni come Love Gun, I Want You e Shout It Out Loud. É difficile trovare il giusto balance del cantare e suonare la batteria?
Sì, specialmente per quanto riguarda la respirazione: quando picchi forte sui tamburi non é facile dare il meglio con la voce, dunque c’è bisogno di trovare il giusto compromesso e balance. Tuttavia, non era la prima volta che suonavo e cantavo contemporaneamente, dunque mi e' venuto piuttosto naturale.

Sei un fan dei batteristi/cantanti come Phil Collins, Don Henley e Levon Helm?
Hai nominato tre grandi, ma da ragazzo non ero attratto dai cantanti/batteristi. La consideravo una cosa da sfigati... ma ero giovane! Oggi li considero personaggi di grande talento.

Nelle vesti di batterista hai trovato molte differenze nel suonare con Paul Gilbert dei Mr. Big e con Ace Frehley?
No direi di no, alla fine sono due chitarristi eccezionali, con un background molto bluesy. È vero, i Kiss e i Mr.Big hanno un immagine molto diversa tra loro ma, musicalmente parlando, sono semplicemente due grandi band di puro rock’n'roll.

Hai lavorato con Doug Aldrich nel suo progetto Burning Rain, sfociato nel disco Epic Obsession (2013). Come ti sei trovato a lavorare con lui?
È sempre molto divertente suonare con quei ragazzi! Assieme suoniamo ottima musica ed è chiaro che non ne abbiamo mai abbastanza l'uno dell'altro. Purtroppo io e Doug siamo sempre molto impegnati e trovare un momento libero per suonare è difficile. Tuttavia abbiamo intenzione di registrare di nuovo assieme. Spero di cuore che avvenga il prima possibile...

Attualmente stai suonando con gli Steamroller, un ulteriore progetto di Doug Aldrich: secondo te cosa lo colpisce cosi' tanto del tuo drumming?
Semplicemente il fatto che lui insegue Jimmy Page e io Bonzo! Doug ha un talento sopraffino, un vero artista e sono sempre felice di potere suonare al suo fianco.

Nel 2005 eri un membro dei Beautiful Creatures e hai registrato con loro il disco Deuce. Ti va di parlarci di quell’album?
Mi avevano chiamato - anzi mi aveva contattato Alex Grossi [Quiet Riot], poiché il loro batterista Glen Sobel (che oggi suona con Alice Cooper) aveva un problema al braccio o al polso, non ricordo bene ed avevamo fatto la pre-produzione assieme al simpaticissimo Jimmy Book! [sound engineer] Il disco era stato prodotto da Anthony Focx, allora una delle sue prime esperienze in studio... Poi ne ha fatta di strada, con gli Aerosmith e i Foreigner!

Hai appena citato Glen Sobel: vedi delle assonanze fra il tuo drumming e il suo?
Sì e no... Glen ha una attitudine molto più progressive sebbene il suo drumming nel primo disco dei Beautiful Creatures fosse molto fluente e musicale... simile al mio, se vogliamo.

Il tuo drumming muta quando ti ritrovi a suonare in una band piuttosto che per un singolo artista? Oppure mantieni le tue coordinate di batterista?
Bella domanda... beh dipende dal tipo di lavoro che devo affrontare. A me piace picchiare duro e farmi sentire, ma sempre in modo creativo... almeno spero! Tendenzialmente, quando vengo ingaggiato da un artista, mi limito a fare ciò che richiede, sebbene abbia incontrato diversi singer che mi hanno lasciato carta bianca. Diversamente, quando entri in una band, ti senti più libero e motivato a portarci il tuo sound.

Nel 2007 hai formato gli Automatic Music Explosion, una band nella quale figuravi come chitarrista e cantante. Perché hai scelto di non suonare la batteria?
Volevo concentrarmi sulle parti cantate... adoro cantare e scrivere canzoni. È una cosa che faccio dagli anni Novanta, ed è il motivo per cui molte persone mi conoscono da poco tempo come batterista. Ti dirò che sono tornato a impugnare esclusivamente le bacchette circa quattro anni fa.

Con gli AME hai lavorato accanto a Mile Chapman: cosa hai imparato da lui?
Sto ancora imparando ciò che mi ha insegnato! È un genio ed è stata la più grande esperienza della mia vita! A lui non interessa mettersi in mostra: ciò che gli importa, è fare il lavoro al meglio e ha la capacità di farti sentire sempre importante. Un produttore sopraffino, un cantautore eccezionale e, soprattutto, una persona squisita. Gli sono molto affezionato.

Nel 2012 hai registrato Georgetown, il tuo album da solista. Ce ne parli?
Per ora é in sala d'attesa, come si suole dire! Lo ritengo un lavoro ben fatto e molto sincero. Per certi versi, può ricordare i dischi di Neil Young, ma con le mie sfumature, ovviamente. Spero che possa uscire a breve termine, anche perchè so che oggi diverse persone lo stanno aspettando...

Darkest Hour é una song acustica favolosa. All'inizio esegui quelle bellissime rullate poi, nella seconda strofa, attacchi con un groove davvero azzeccato...
Ti ringrazio. Quando un pezzo lo senti davvero tuo, sei automaticamente portato a sperimentare nuove sfumature che si leghino alla perfezione con l'idea che hai in testa. In quel caso, avevo in mente rullate armoniose e un groove avvolgente... e cosi é stato.

Questo tuo senso dell'arrangiamento votato a costruire parti di batteria forti e passionali al contempo, da dove ti arriva?
Arriva nel momento in cui prendo in mano le bacchette... Io sono per l'intensità, sempre: una song può essere dolce quanto vuoi, tuttavia io devo metterci tutta la passione e l'energia che ho in corpo. Mi piace coinvolgere chi ascolta, capisci? Lo ritengo un concetto molto importante ed infatti lo ripeto sempre agli studenti che vengono alle mie clinics. Oggi sono più istintivo e so che cosa voglio da una determinata song... lo stesso atteggiamento di altri batteristi, come Mickey Curry, Jeff Porcaro, Mick Tucker e, ovviamente, Bonzo. E qui mi allaccio a ciò che dicevo prima, ovvero alla domanda che mi pongo sempre: "quanto e cosa posso fare per tener viva una song mantenendo un approccio minimalista?" Nella pratica, per rispondere a questo quesito, mi impegno a ricercare il giusto equilibrio... come fanno e hanno fatto i grandi batteristi, a partire da Phill Rudd e Bobby Chouinard, passando per Simon Kirke. Tutti grandi maestri in tal senso, dai quali ho imparato molto. Di base significa che, ad ogni cambio di accordo, corrisponda il sostegno della cassa, stabilendo poi se aggiungere i crash o meno.

In Grace é una song acustica con parti di pianoforte interessanti. Il tuo approccio cambia quando affronti una situazione del genere rispetto ad una, per cosi' dire, elettrica?
Sicuramente incide sulla scelta del rullante e la ricerca di un'accordatura che mi offra un sound corposo... anche se devo dire che il mio Ludwig Black Beauty da 6.5”, si adatta al 90% delle cose che faccio! Generalmente non ti affidi ai crash quando accompagni una chitarra acustica e un pianoforte, ma non è detto che tu talvolta non lo possa fare, dipende. Ad esempio, Ringo Starr lo ha sempre fatto...

Il progetto Hookers & Blow ti vede al fianco di Dizzy Reed [Guns N' Roses] e Alex Grossi [Quiet Riot e Beautiful Creatures], come e' nato?
Nel 2004, mentre stavamo lavorando all'album Deuce, Dizzy ci raggiungeva in studio per suonare le parti di pianoforte... Beh, direi che gli Hookers & Blow sono nati durante quelle session! Oggi siamo tornati in carreggiata dopo un paio di anni di alti e bassi, e siamo più carichi che mai. Ci tengo a dire che Dizzy é un musicista estremamente talentato!

Sei un fan di GNR e Quiet Riot?
Avevo comprato Appetite... pochi mesi prima che i Guns si sciogliessero! Inoltre, da ragazzo, mi piaceva suonare i brani di Metal Health [album dei Quiet Riot del 1983] ed oggi mi piace molto il drumming di Frankie Banali e il modo di cantare di Kevin DuBrow.

Steven Adler e Frankie Banali hanno in qualche modo influenzato il tuo playing?
Frankie Banali [batterista dei Quiet Riot] senza alcun dubbio! É una sorta di Bonzo moderno... quando suona é impossibile non lasciarsi ispirare. Anche il drumming di Steven Adler [ex GNR] é interessante, ha un grande swing e mi ricorda Peter Criss [ex Kiss]: swing e puro R&R! I batteristi che li hanno sostituiti sono certamente proficui e di stampo rock, ma ritengo che Peter e Steven siano due musicisti R&R... e c'è una grossa differenza!

Quali sono le qualità che non devono mancare ad un session drummer di successo?
Passione, umiltà e talento. La passione ce la devi avere innata, cosi' come l'umiltà: perché se ti senti o ti atteggi da boss stai già sbagliando e nessuno vorrà lavorare con te. Talento, per forza, ma sempre al servizio della musica in cui ti ritrovi coinvolto. Voglio dire: se devi suonare con gli AC/DC non è necessario che tu sia un mostro della doppia cassa! A cio' ci aggiungerei la fortuna o il destino: insomma, essere la persona giusta al momento giusto significa parecchio!

Attualmente stai utilizzando una Ludwig Custom in acero con fusti vintage a tre strati risalenti agli anni Sessanta e Settanta. Che cosa la rende così speciale?
Quello che posso dire con certezza, è che e' una batteria con un sound favoloso: in studio e sul palco. Inoltre, i rullanti Ludwig sono fantastici per lo studio di registrazione, tanto che ogni produttore ne ha sempre uno pronto da utilizzare. Sviluppano un sound rotondo, sono molto risonanti e si incastrano alla perfezione con i sound di chitarra e basso...

Riesci a farci qualche esempio del sound dei rullanti Ludwig?
Beh... basta ascoltare Beatles, Led Zeppelin, Queen, Deep Purple e Van Halen! Certo, il risultato e' dato dal talento dei batteristi di queste band, ma di una buona parte, il responsabile e' il loro rullante..

Inizialmente cosa ti ha attratto delle batterie Ludwig?
Alex Van Halen, Eric Carr e Bun E. Carlos. Le loro batterie avevano i blocchetti più belli che io avessi mai visto: Imperial, Classic e Bow Tie! Erano troppo belli da vedere, molto art-déco...

Hai citato John Bonham, Ringo Starr e Mickey Curry tra le tue maggiori influenze. Ci parli più dettagliatamente di come questi tre batteristi abbiano influenzato il tuo drumming?
Bonzo era grande in tutto! Non gli mancava nulla: energia, finezze, style, classe, chops e groove. Sceglieva sempre la cosa giusta da fare. Il suo groove era impressionante e sapeva quando doveva intervenire e quando doveva stare indietro. E, quando interveniva, beh... non ce n'era per nessuno! Mickey Curry, per quanto mi riguarda, é la versione rockettara di Jeff Porcaro! Ha un groove massiccio e ogni cosa che fa, la fa giusta: i suoi fills sono sempre azzeccati. Circa Ringo…beh, lui aveva la capacità di mettersi a disposizione dei vocalist e di chi la musica la componeva. Un batterista estremamente creativo e piacevole da ascoltare.

Cosa pensi invece di batteristi come B.J. Wilson, Ian Paice, Mitch Mitchell e Ginger Baker?
Non sono certo di conoscere abbastanza bene B.J.Wilson. Ian ha grandi abilità di mani e piedi: possiede qualcosa di Bonzo e qualcosa di Buddy Rich. Mitch, invece, era un grandissimo batterista jazz; la sua intesa con la chitarra di Jimi [Hendrix] mi ha sempre ricordato il binomio John Coltrane/Elvin Jones. Infine Ginger... beh, lui é molto particolare: idee sempre originali e trascinanti. Se penso a Sunshine Of Your Love... quel pezzo mi fa impazzire!

Riesci a nominare quattro batteristi a tuo avviso sottovalutati?
Bobby Choinard [Billy Squier]: aveva un beat impressionante e faceva sembrare tutto così dannatamente facile. Purtroppo ci ha lasciato troppo presto. Mick Tucker [The Sweet] aveva una capacità esecutiva priva di macchie ed ombre. Un batterista solido, articolato e creativo. Phil Rudd [AC/DC] dal drumming cavalcante e al contempo distensivo. Nelle mie lezioni faccio partire sempre i miei studenti con i beat di Phil. Infine, mi sento di citare Bun. E. Carlos [Cheap Trick]. Gusto impeccabile riguardo a groove e fills e uno swing bellissimo. Ascoltate Invaders Of The Heart e poi ditemi se non è così!

Al Namm Show dello scorso anno hai suonato al Bonzo Blash suonando Whole Lotta Love. É stato emozionante?
É stata una figata! Brian Tichy é stato incredibilmente generoso a permettere a noi batteristi di incontrarci e onorare un grande batterista quale era Bonzo.

Hai anche suonato all'evento commemorativo di Keith Moon e John Entwistle. Sei sempre stato un fan di Moon, giusto?
Adoro il suo drumming e sto ancora cercando di decifrare il suo stile e concetto. Era cosi' complesso e intrigante... Sono convinto che il suo stile di vita fuori dalle righe, abbia oscurato il suo talento sopraffino.

Quando pensi ai batteristi che prediligi - come ad esempio Bonham e Starr - ti sara' impossibile non considerare i grandi bassisti con i quali hanno suonato... Non per nulla, John Paul Jones e Paul McCartney, sono tra i musicisti più talentati della storia...
Hai ragione. Penso chi suona al tuo fianco, possa farti sembrare migliore o peggiore... Personalmente, cerco sempre di valorizzare i musicisti con cui suono. Tornando alla domanda, Jones e McCartney sono due pietre miliari della musica ed hanno assolutamente contribuito a rendere grandi i batteristi coi quali hanno suonato!

Chi sono i bassisti che preferisci tra quelli con cui hai suonato?
Billy Sheehan, poi Chris Wyse [The Cult] e Sean McNabb [Quiet Riot]...

Torniamo a parlare di batteria: stai lavorando al tuo metodo titolato: Open Up Let Go Play BIG - new way to learn, practise & master modern drumming techniques. Cosa propone ai giovani drummer?
Si tratta di approcci pratici per suonare la batteria. Il mio obiettivo con i miei studenti é quello di aiutarli a sviluppare le capacità necessarie per suonare tutto ciò che desiderano; ecco dunque che ricerco sempre un tipo di metodologia chiara e veloce. Allo stesso modo, si muove il mio metodo didattico di cui dicevi. Inoltre, cerco di insegnare loro come ottenere un sound pieno e risonante mantenendo un atteggiamento rilassato dietro i tamburi. Un concetto molto importante per chi vuole imbastire una carriera duratura...

Se uno studente dicesse “voglio suonare come Matt Starr!” che cosa gli risponderesti dacchito?
Fatti crescere i baffi! [ride] Scherzo... beh, dipende da quali sfumature del mio drumming è attratto. Come ho sempre detto, per me la cosa più importante é il groove. Per sviluppare tale attitudine, è necessario ascoltare la musica con attenzione: la partitura in se, lo stile ed anche i testi. Ascoltare, saper ascoltare, é la cosa fondamentale... al pari di farsi sentire picchiando forte sui tamburi pur restando rilassati.

Nel dettaglio, cosa significa per te groove?
Si tratta principalmente di feeling. Ecco perché non bevo mai quando suono. L'alcool annebbia quella sensazione che ho in mezzo al petto... una sorta di orologio che seguo istintivamente.

Che ne dici dell’approccio al rullante?
Ai miei allievi dico sempre di scegliersi un gran bel rullante, dopodiché di affidarsi al proprio orecchio e gusto, senza paura di osare. A proposito di rullante, sono un endorser del marchio Canopus ed utilizzo uno con una speciale cordiera a 42 fili. E’ fantastico!

Riguardo alla cassa?
Di solito la colpisco con energia e lascio il mio pedale DW 5000 molto allentato.

... infine i piatti?
Ci sto lavorando su parecchio. A volte li sento troppo invadenti, troppo duri. Con la musica dei Mr.Big sto imparando molte cose circa il sound e il controllo dei piatti, dato che Pat Torpey ha scritto parti davvero interessanti al riguardo, come ad esempio in song come Green- Tinted Sixties Mind e Rock and Roll Over.

Hai lavorato al fianco di produttori di prima grandezza, come Jimmy Bralower [Madonna, Mick Jagger, John Jett] e Toby Wright [Metallica, Alice In Chains e Korn]. Cosa li rende speciali?
Grande comunicazione, disponibilità, incoraggiamento e relax. Gli artisti danno il loro meglio in un'atmosfera pacata e tranquilla.

Ci descrivi la Ludwig che stai utilizzando nel tour con i Mr.Big?
Cassa 14”x24”... la preferirei da 26” ma, visto che certi strumenti li noleggiamo, la 24” é la soluzione più reperibile. Tom 10”x14”, 16”x16” e 18”x18”. Piu' i rullanti Black Beauty da 6.5” e Supraphonic Chrome Over Brass 5”x14”.

Piatti Paiste, giusto?
Giusto! 15” Sound Edge Hats 2oo2; 24” Rev A1; 22” China 2oo2; 22” Crash 2oo2; 19” e 20” Power Crash 2oo2; 20” Rude Thin Crash e un 12” Signature Crash.

Adotti qualche particolare accorgimento riguardo alla microfonatura della tua batteria?
Ho la fortuna di lavorare con i migliori ingegneri e fonici del mondo, dunque mi fido di loro... Naturalmente, non mi devono dire di infilare un cuscino nella cassa!

Quanto sono importanti pelli e bacchette?
Molto importanti direi. Io uso le Vater Power 5B e le pelli Aquarian Response 2, Coated e Clear.

I tre sound di batteria che ti hanno fatto perdere la testa dopo averli ascoltati su un disco?
Tutti quelli di Martin Birch. Più Shout At The Devil, prodotto da Geoff Workman, piu' il rullante in Ballroom Blitz suonato da Mike Chapman.

Perché sono così speciali per te?
Sono così veri... riescono ad eccitarti soltanto ascoltandoli. Sono come cocaina per le orecchie.

Tra i batteristi contemporanei, ce n'è qualcuno che segui in particolare?
Dave Elitch é un mostro, Jason Sutter é sempre elegante, mentre Steven Wolf é un assassino!

Oggi, a 40 anni di distanza dal primo disco in cui é apparso, parliamo di John Bonham. Secondo te, fra altri 40 anni, chi farà ancora parlare di sé?
John Bonham! Ringo e Dave Grohl.

Domanda di rito: gli alieni sono atterrati sul pianeta Terra e trovano una capsula del tempo con dentro tre song in cui hai suonato. Quali?
Darkest Hour... adoro l'equilibrio e il tocco creativo di quella song. I Wanna Hold You [Space Invader]: l'abbiamo registrata in una sola take e mi piace l'energia e l'immediatezza che si respirano in quelle note. Infine, ci metterei dentro Calling Dr Love [A World With Heroes]. Una song divertente per tutti gli amanti dei Kiss!

Ultima domanda: hai lo stesso cognome di un altro batterista alquanto famoso. Avete qualche grado di parentela per caso?
Se così fosse, avrei un conto in banca molto più succulento! [ride]

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Matt Starr equipment

Paiste Cymbals
15” 2oo2 Sound Edge Hi-Hats – 20” 2oo2 Medium Crash – 24” Giant Beat Ride/Crash (o Rev Al Ride) – 22” 2oo2 Crash – 22” 2oo2 China – 19” 2oo2 Power Crash – 12” Signtaure Splash

Ludwig Drum
(3-ply Maple): 14”x26” – 10”x14” – 16”x16” – 16”x18” – 6.5” Black Beauty

Canopus Snare 42 strand snare wires

DW 5000 kick & hi-hat pedals – Flat base cymbal stands

Aquarian Heads
Kick batter: 26” Super Kick – Kick front: Front Glossy White – Tom top: 14”, 16”, 18” Coated Response 2 – Tom bottom: Hi Frequency White Thin – Snare top: Coated Response 2 – Snare bottom: American Vintage

Vater Sticks Power 5B


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