ROLAND TD-6SW drumkit elettronico con nuovi pad DrumClub Dicembre 2006

01 dic 2006
Il marchio Roland occupa sicuramente una posizione di primo piano in ambito mondiale nel comparto delle percussioni elettroniche. Tale traguardo è stato raggiunto negli anni grazie alla costante applicazione di tecnologie d’avanguardia e ad una profonda dedizione alla ricerca in campo percussionistico, che ha portato alla realizzazione di drumset elettronici sempre più perfezionati.

La storia comincia nel 1997, anno nel quale la Roland ha dato il via ad un progetto d’ampio respiro nell’ideazione e realizzazione di strumenti incentrati sull’impiego delle pelli V-Drums, un nome che è poi diventato sinonimo di un’intera famiglia di setup percussivi elettronici.

L’impiego da parte di musicisti di calibro internazionale (Rocky Gray degli Evanescence, Neil Peart, Vinnie Colaiuta e Omar Hakim, per fare qualche esempio) delle suddette pelli ha poi contribuito a diffondere in tutto il mondo questi sistemi, che oggi trovano autorevolmente posto sia sul palco che in studio di registrazione.

Nati come risposta percussiva agli ormai leggendari VG-8 (destinati alla chitarra), i sistemi V-Drums hanno al loro centro gli algoritmi COSM di emulazione sonora dei sistemi acustici ed elettroacustici. Il COSM (Composite Object Sound Modeling) è, infatti, uno dei più efficaci metodi ...
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ROLAND
TD-6SW
drumkit elettronico
di analisi e riproduzione del comportamento degli strumenti musicali più disparati; dopo essere stato applicato alla realizzazione di tastiere e multieffetti per chitarra, ha trovato nella serie V-Drums una terza applicazione ideale.

Ma il secondo elemento che ha dato impulso alla realizzazione della famiglia V-Drums è stato la creazione di pelli dalle caratteristiche innovative, basate sull’utilizzo di una struttura a rete (mesh) che ne ottimizza la risposta al tocco e la resistenza meccanica. Tra l’altro, i tecnici della Roland ebbero l’intuizione alla base di questo importante avanzamento tecnologico imbattendosi, in un negozio di giardinaggio, in una di quelle piattaforme elastiche circolari usate per far giocare i bambini, che le usano per fare salti e capriole nell’aria! Se resistono alla straripante irruenza dei bambini – dissero i tecnici Roland – devono essere capaci di sopportare con discreta souplesse anche le esuberanze motorie dei batteristi! E così fu: Remo Belli, il fondatore della Remo, diede il suo fondamentale contributo adattando la tecnologia della rete al compito che la Roland gli richiedeva.

Il progetto finale faceva uso di due strati (layer) a rete distinti, con le maglie inclinate di 45 gradi l’una rispetto all’altra, incorporati nello spessore della pelle. Le pelli V-Drums sono così in grado di rispondere alla percussione in modo realistico, senza produrre alcun suono “estraneo”; si prestano, quindi, in maniera ideale alla realizzazione di drumpad per l’impiego con sistemi elettronici di sintesi dei suoni percussivi.

Ma torniamo al presente, e vediamo insieme come questa tecnologia viene applicata al momento attuale al TD-6SW, un drumkit completo della linea V-Tour, presentato da Roland la scorsa primavera e nato da un prodotto di successo che l’ha preceduto, il TD-6SV. In questo nuovo drumkit fanno la loro apparizione un rullante di recentissima concezione – il PDX-8 – e un piatto hi-hat altrettanto innovativo, il CY-5. Un significativo miglioramento riguarda anche la struttura portante tubolare (MDS-6SL), che vede l’aggiunta di un secondo braccio arcuato orizzontale per distribuire meglio i vari elementi davanti al musicista, ma anche per rendere più solida e robusta l’intera impalcatura meccanica.

Nell’insieme, il setup TD-6SW standard è costituito da otto pad (tra tamburi e piatti) e da un massimo di tre pedali. Uno di questi controlla il pad della grancassa, piccolo e compatto, montato in posizione verticale come negli strumenti acustici per avere il massimo della comodità e dell’efficacia nell’utilizzo. La sua struttura è stata progettata in modo da minimizzare le vibrazioni, a tutto vantaggio della precisione e della pulizia dei suoni elettronici. Tale pad è anche in grado di supportare i pedali doppi.

Il nuovo pad rullante PDX-8 a tecnologia Mesh è caratterizzato da un diametro pari a 10 pollici (25 centimetri), con il bordo sporgente che consente di produrre i rimshot con la massima comodità e pulizia, rispettando le tecniche esecutive tradizionali. La pelle e il bordo del pad sono dotati di sensori e dispositivi di triggering separati. Per quello che riguarda il piatto CY-5, invece, c’è da dire che è ideale come hi-hat, ma è utilizzabile anche come piatto polifunzionale, con zona attiva da 12 pollici (ottimo nel ruolo di splash, ma anche come crash o ride) ed è in grado di oscillare in modo molto simile ad un piatto vero. I sensori di questo strumento sono due, creati per ottenere suoni distinti dal piatto e dalla campana. Il CY-5 consente inoltre di smorzare i suoni con la classica tecnica del “choking”.

Visto dall’alto, il TD-6V ha un profilo a forma di trapezio isoscele con i due angoli anteriori smussati. La scocca è in solido materiale plastico antiurto. Il modulo può essere fissato alla struttura portante del drumkit mediante l’apposito supporto metallico e la sua collocazione ideale è sull’estensione sinistra del setup. Il numero complessivo di suoni disponibili nel TD-6V ammonta a 1024, con una polifonia pari a 64 voci contemporanee. Ai suoni percussivi si affiancano quelli di 262 timbri strumentali “d’accompagnamento” (backing sounds). Si tratta di suoni che riproducono praticamente quelli di un’orchestra al completo, cioè l’intero insieme di timbri previsto dal protocollo General MIDI. Possono venire attivati sia dall’esterno, tramite la presa MIDI In, che dal sequencer interno, per produrre orchestrazioni complete di ogni parte musicale. Ciò consentirà a chi studia o suona dal vivo di fare pratica con brani MIDI di qualsiasi genere e provenienza.

I suoni percussivi sono organizzati in 99 drumkit pre-programmati, nei quali troverete una gamma completa di proposte pronte all’uso, per qualsiasi genere e sottogenere musicale (compresi quelli più attuali). Potrete inoltre programmare i kit di vostra fantasia, assemblando a piacere i timbri pescati dall’enorme elenco di varianti presenti per ognuno degli strumenti percussivi rappresentati. Potrete contare su 129 grancasse (acustiche ed elettroniche, moderne e vintage), 195 rullanti (idem), 237 tom-tom (anche suonati con le spazzole), 38 hi-hat dinamici, 34 hi-hat statici, 36 piatti Crash, 45 piatti Ride, 18 piatti “reverse”, 131 percussioni assortite, 51 suoni vocali, 32 timbri di strumenti melodici e infine 78 “effetti speciali” (di discutibile utilità…).

I controlli del TD-6V sono riuniti in tre gruppi di forma circolare, più due ulteriori grandi pulsanti contrassegnati da un “-” e un “+”, sempre di forma rotonda, usati per incrementare e decrementare i valori dei parametri. Tutti i pulsanti sono illuminati per poterli azionare anche nella penombra. Il gruppo di pulsanti a sinistra riunisce i comandi che governano il sequencer interno e l’eccellente metronomo, ricco d’opzioni sonore e modalità operative. Quelli al centro permettono di selezionare il drumkit e il brano pre-registrato da eseguire, mentre il gruppo di destra consente di navigare nel menu delle opzioni.

Gli unici altri elementi del pannello del TD-6V sono il display a cristalli liquidi retroilluminato e la regolazione del volume generale del dispositivo. Sul pannello posteriore troviamo invece ingressi e uscite. E’ da segnalare la presenza di un ingresso audio ausiliario (Mix In - un mini-jack da 3,5 mm) e dell’uscita per l’ascolto in cuffia (sempre a mini-jack). Come si è detto, non ci sono uscite separate per le singole voci del drumkit. Le nove prese jack degli ingressi possono accettare dispositivi di triggering singoli, come per la grancassa, oppure doppi, per i piatti o il pad rullante dotati di doppia zona attiva.

Abbiamo accennato alla presenza di un sequencer interno, che controlla la riproduzione sia dei brani pre-registrati dalla Roland (ce ne sono 170!) che di quelli da noi stessi realizzati. Per scegliere e mandare in riproduzione un brano è sufficiente premere il tasto Song (nel settore centrale del pannello) e poi pigiare i tasti “-” o “+” fino a far comparire nel display il numero del brano desiderato. In ultimo, si dovrà premere il tasto Play, che s’illuminerà e rimarrà in questo stato fino alla fine dell’esecuzione del pezzo o alla pressione del tasto Stop. Premendo i tasti con la freccia a destra o a sinistra si salta istantaneamente alla battuta successiva. Durante la riproduzione di un brano è possibile far sì che i pulsanti del pannello s’illuminino in corrispondenza delle attivazioni degli strumenti del drumkit ad essi associati, per permetterci di seguire meglio l’esecuzione.

Ogni singolo strumento del drumkit può essere messo in condizioni di muting – vale a dire silenziato – per consentirci di fare allenamento suonandone le relative parti durante l’ascolto del brano. Ovviamente è possibile modificare sia il volume generale sia quello individuale dei singoli strumenti, come pure il tempo metronomico dell’esecuzione. Per registrare un brano di nostra creazione, dopo avere impostato una serie di parametri – tra i quali il tempo in chiave, la durata, il tempo metronomico, la quantizzazione, la modalità di registrazione e l’indicazione del pad che dovrà dare l’avvio alla registrazione – è sufficiente premere insieme i tasti Song e Rec.

La funzione Kit Edit ci fornisce la possibilità di assemblare i drumkit secondo le nostre esigenze e necessità. Oltre a permetterci di selezionare e raggruppare in modo opportuno i singoli strumenti, ci offre l’opportunità di modificare la riproduzione dei suoni campionati, alterando alcuni dei parametri dinamici e timbrici fondamentali. Oltre alla regolazione del volume individuale, infatti, è possibile modificare l’intonazione (Pitch), il decadimento (Decay, cioè la durata dello smorzamento del suono), la panoramizzazione (posizione apparente dello strumento sul fronte di ascolto stereofonico), l’equalizzazione e la quantità di riverbero ambientale.

Quest’ultima opzione determina la presenza di un alone di riverbero che conferisce profondità spaziale al suono; se l’opzione è disattivata (Ambience Off), il suono è asciutto, come sarebbe se venisse registrato in un ambiente totalmente privo di riflessioni interne. E’ possibile scegliere tra diversi tipi di risposta riverberante, selezionando uno dei nove ambienti emulati: Living Room (salotto), Bathroom (bagno..!), Studio, Garage, Locker Room (sgabuzzino), Theater (teatro), Cave (grotta), Gymnasium (palestra), Stadium (stadio coperto). Oltre a ciò, è anche possibile indicare il tipo di materiale con il quale sono rivestite le pareti e i piani orizzontali dell’ambiente emulato. La scelta – dalle superfici più assorbenti a quelle più riverberanti – è tra Wood (legno), Plaster (intonaco) e Glass (vetro). Un terzo parametro da considerare in questo ambito è quello delle dimensioni dell’ambiente. In questo caso, potremo scegliere tra Small, Medium e Large. L’algoritmo di riverberazione è unico per tutto il drumkit, ma ogni strumento ha una regolazione di mandata che dosa la quantità di segnale inviato all’effetto.

L’impiego del TD-6V


L’intero kit TD-6SW è centrato sull’impiego del TD-6V, un modulo di sintesi compatto e potente che riceve gli impulsi di triggering dai drumpad, incaricandosi poi di produrre e controllare i suoni percussivi, elettronici o acustici, campionati o emulati grazie al COSM. Gli ingressi di triggering sono undici e le uscite audio sono costituite dalla coppia stereofonica Left/Mono e Right. Grazie ai connettori MIDI In e Out/Thru, il TD-6V è in grado di funzionare sia da modulo di sintesi autosufficiente sia da dispositivo Trigger-to-MIDI, così da poter essere utilizzato anche con moduli di altre marche oppure nella registrazione diretta di esecuzioni musicali in formato MIDI. Ad una notevole flessibilità operativa, unisce una dotazione molto vasta di timbriche alternative, di strumenti di accompagnamento, drumkit pre-programmati e di brani pronti all’uso come materiale didattico per la pratica e lo studio. Un’altra delle sue caratteristiche salienti è l’ottimizzazione per l’impiego con i pad di tipo Mesh.

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