YAMAHA DD-12 MIDI PERCUSSION CONTROLLER

Lorenzo Carrara 15 nov 2016
Il batterista "a la page" ha oggi una notevole serie di opzioni per ampliare in modo creativo le proprie prestazioni musicali. Vediamo di riassumerle. Prima di tutto sono disponibili le ormai classiche Drum Machine, che possono essere del genere presettato (come agli esordi) o programmabile. Come sapete, nel primo caso si tratta di apparecchi che offrono all'utilizzatore una serie ben definita di pattern ritmici, da quelli classici ai più attuali, sui quali non è possibile intervenire per apportare loro alcuna modifica, mentre nel secondo caso si tratta di strumenti che consentono la creazione di pattern originali e la rielaborazione di quelli offerti dalla casa produttrice.

Dopo le Drum Machine sono stati i Percussion Synth, cioé quegli strumenti (all'inizio analogici) in grado di riprodurre sinteticamente, per via elettronica, una serie di sonorità simili o analoghe a quelle dei vari componenti di una batteria (rullante, piatti, grancassa, hi-hat). Per attivare i divesi suoni si potevano usare sensori piezoelettrici, da applicare alle pelli dei tamburi tradizionali, oppure pad muti, dalla superficie gommosa, appositamente dotasti di rilevatori della percussione. Il nome Simmons è in questo ambito il riferimento obbligatorio. Sono poi venuti i campionatori, che hanno ...
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YAMAHA
DD-12
MIDI PERCUSSION CONTROLLER
aperto al batterista una gamma pressoché infinita di possibilità sonore, grazie anche alle opzioni Midi di gestione dei vari parametri in gioco, e da ultimi i Rhythm Modules, cioé i moduli Midi di sintesi sonora dei timbri degli strumenti percussivi, dotati o meno di programmabilità interna dei ritmi e dei timbri stessi. Questi moduli nascono appositamente per l'utilizzo nell'ambito di un sistema Midi, nel quale un sequencer hardware o software si incarica di gestire dall'esterno i vari parametri sonori, le loro alterazioni dinamiche e l'utilizzo dei suoni per la costruzione ritmica dei brani.

Il DD-12 Yamaha è uno strumento che travalica e riunisce in sé le caratteristiche di alcune di queste categorie, offrendo in un unico "package" le prestazioni di una drum machine e di un Midi percussion synth, più qualcosa d'altro, di cui parleremo tra breve.

Non si tratta di un prodotto concepito per il mercato professionale, come lo stesso prezzo sta ad indicare, ma anche il professionista potrà trovare di grande utilità, magari all'interno di un sistema Midi ben più complesso, alcune delle possibilità operative e delle opzioni che il DD-12 è in grado di offrire. Di fatto, può essere utilizzato proficuamente come percussion controller Midi anche in accoppiata con le più sofisticate apparecchiature di sintesi sonora e sequencing. A questo aggiunge, di suo, ben 75 timbri di strumenti percussivi ad altezza determinata ed indeterminata, più una vasta gamma di ritmi predefiniti che, se anche non saranno il suo pezzo forte dal vostro punto di vista, potranno forse darvi di quando in quando qualche spunto interessante. E le estese specifiche Midi di cui è dotato permettono di utilizzarlo in modo molto flessibile, fino a poterlo sfruttare come expander multitimbrico. Ma procediamo con ordine.

Il contenitore, dall'aspetto un pò "Guerre Stellari", è dotato di una cospicua robustezza, che ne rende possibile l'utilizzo in condizioni operative normali senza correre il rischio di vederlo andare in frantumi al primo colpo di bacchetta un pò energico. Sul pannello superiore si fanno ben notare gli otto pad plastici di colore azzurro e di forma circolare, ragionevolmente spaziati e distribuiti in due file di quattro. Insieme allo strumento vengono forniti di serie un comando a pedale, normalmente impiegato per il triggering dei suoni ma utilizzabile anche per controllare svariate altre funzioni, e un paio di bacchette, che vi consentiranno di iniziare senza indugi a martellare il vostro nuovo acquisto. In opzione abbiamo invece il piccolo alimentatore esterno (altrimenti potrete usare le batterie, magari quelle ricaricabili per non inquinare). Accanto alla presa per l'alimentazione esterna, sul piannellino posteriore troverete le due prese Midi In e Out, affiancate da una coppia di uscite stereofoniche alle quali potrete anche collegare una cuffia per l'ascolto personale. I pad, ai quali abbiamo già accennato, sono di un materiale gommoso abbastanza rigido, che offre un grado di responsività alla percussione piuttosto limitato. Non aspettatevi di sentirli elastici sotto la bacchetta, come una bella pelle ben tesa. Il colpo viene assorbito piuttosto che restituito e dopo un pò che li utilizzate, i vostri polsi potranno cominciare a farsi sentire. D'altro canto, questo è un tipo di limite ampiamente prevedibile in uno strumento di questa categoria e questo prezzo, e non ne sminuisce realmente l'utilizzabilità. I pad sono sensibili all'intensità della percussione, sia utilizzando i suoni interni che sfruttando il DD-12 come controller Midi. La sensibilità tende a diminuire notevolmente spostandosi verso il bordo dei pad, e questo significa che per produrre i maggiori volumi di suono dovrete necessariamente colpire i pad nella zona centrale. La sensibilità alla percussione può essere regolata, anche se esistono due valori possibili (alta e bassa). Ovviamente, da questo tipo di strumento non potrete aspettarvi di disporre di curve variabili di Velocity. Fra i timbri che costituiscono i vari drum kit troviamo quattro grancasse, cinque rullanti, il rimshot, una serie di tom-tom acustici ed elettronici, due hi-hat e i piatti ride, crash e splash. Nella sezione degli strumenti a percussione di tipo latino vi sono invece tre congas, due tipi di timbale, agogo e cuica, poi i suoni di campanaccio, cabasa, legnetti, claps, bell tree, tamburello, schiocco di dita, bacchette percosse fra loro e guiro in due versioni di durata differente. Vi sono poi dieci suoni percussivi di altezza determinata, che riproducono il timbro della celesta, del vibrafono, della marimba, del glockenspiel, dello xilofono, degli steel drum, dei timpani, e delle campane, con contorno di accordo orchestrale e "synth hit". A questi suoni, tutti campionati in PC M, si aggiungono poi ventuno effetti sonori più o meno utili, tra i quali troviamo perle come il miagolio di un gatto e il ruggito di un leone, conditi da vari suoni di giungla, suoni graffiati, esplosioni e così via. Per arricchire i suoni scelti è possibile utilizzare gli effetti di flam, rullo o eco, che però vengono applicati solo collettivamente.

Un ulteriore insieme di nove suoni (auto harp, vibrafono, bell tree, chitarra, guiro, scratch, cuica, rullo di rullante e multi-drum) è associato esclusivamente ad un curioso dispositivo chiamato Scraper. Si tratta di una striscia di materiale plastico, lunga e stretta, che si trova immediatamente sotto ai due pad centrali della fila più vicina all'esecutore e sopra al piccolo display luminoso a due cifre. Lo Scraper viene suonato premendo in un punto qualsiasi con un dito o una estremità di una bacchetta. Dipendentemente dal suono prescelto, potrete ottenere una gamma di risultati differenti: con l'auto-harp, ad esempio, potrete far scorrere il vostro dito sulla striscia di plastica, per ottenere il suono arpeggiato tipico di quello strumento. Potrete anche diteggiare come se steste suonando una tastiera, o premendo le corde di un violino. Lo Scraper è un dispositivo per l'esecuzione interessante e curioso che vale la pena di esplorare in tutte le sue possibilità espressive.

La qualità dei timbri prodotta è nel complesso buona, anche se non tutti sono caratterizzati dallo steso grado di nitidezza e i suoni più lunghi, come quelli dei piatti, tendono ad essere troncati sbrigativamente. Tutto considerato, ci troviamo di fronte ad una riproduzione che si può paragonare a quella offerta dalla maggior parte delle tastiere elettroniche attualmente in commercio. Alcuni trimbri, come un paio di rullanti elettronici, si fanno notare per la loro incisività,

I vari suoni sono raggruppati in 25 kit presettati, che possono venir richiamati premendo un tasto apposito. I kit sono organizzati raggruppando strumenti secondo criteri di affinità che fanno riferimento agli svariati stili esecutivi, e anche i nomi loro assegnati rispecchiano questa scelta. Troviamo quindi, ad esempio, i kit Hard Rock, Rock, Rap, Latin e così via. Dieci fra i kit disponibili sono basati sui suoni ad altezza determinata che lo strumento è in grado di produrre. In questo caso, gli otto pad vengono associati ciascuno ad una nota musicale della scala maggiore, dal DO al DO, come indicato dalle diciture serigrafate sul pannello, ma premendo il comando a pedale otterrete l'innalzamento di un semitono dell'intera scala, in questo modo avrete la possibilità di produrre tutte le note della scala cromatica. Oltre a poter utilizzare i kit predisposti dalla Yamaha, vi viene data l'opportunità di creare un massimo di cinque kit con i timbri di vostra scelta, associando i suoni ai vari pad nel modo che più vi piace. Al pedale è comunque possibile assegnare solo suoni del tipo ad altezza determinata.

La programmazione dello strumento è piuttosto semplice, anche se bisogna rassegnarsi ad interagire con tasti multifunzione e messaggi in codice nel display a cifre luminose. D'altro canto, la gamma dei ritmi presettati è davvero vasta; molti di essi sono davvero interessanti e sicuramente utilizzabili in una serie di contesti. Troviamo ad esempio ben rappresentati (ed in più versioni) i ritmi più attuali, come House, Dance, Euro Beat, Hip-Hop e Funk, associati a classici come Jazz, Latin Rock, Salsa, Reggae, Fusion, Hard Rock, Heavy Metal e Rock'n'Roll.

In tutto si tratta di un centinaio tondo tondo di ritmi, che vi invitamo a non sottovalutare. I loro nomi, con il relativo codice a due cifre che li identifica, sono elencati sulle griglie degli altoparlanti incorporati.

Ai ritmi è possibile accostare la sezione di auto-accompagnamento, che potrà non interessare la totalità degli utilizzatori del DD-12 ma vale senz'altro la pena di provare ad ascoltare. Alcune delle ambientazioni sonore sono accattivanti, mentre altre risultano scontate e di scarso mordente. Avrete anche la possibilità di intervenire in modo dinamico grazie ai due tasti di Fill-in, al tasto Intro/Ending ed alla funzione Break, che arresta l'esecuzione dell'accompagnamento automatico fino alla fine della battuta in corso per permettervi di inserire un elemento di vostra creazione. Ogni auto-accompagnamento segue una progressione di accordi presettata che dovrebbe adattarsi nel modo più idoneo al tipo di ritmo selezionato, ma viene anche lasciata la possibilità di organizzare una progressione con gli accordi di vostra scelta.

Nella memoria c'è spazio per tre song, ciascuna delle quali potrà gestire 32 battute di dati per il cambiamento degli accordi, i fill-in e i break. Potrete programmare sia in tempo reale che in step-time; in entrambe i casi si tratterà di usare i pad seguendo questa procedura: dopo aver percosso un pad per scegliere la nota che dà nome all'accordo dovrete rapidamente colpire un secondo pad per indicare il carattere dell'accordo (maggiore, minore, diminuito, di settima minore, di settima maggiore e così via). Come avrete capito, il DD-12 è programmabile in termini di song, piuttosto che su un piano puramente ritmico.

Ma a questo scopo si potrà utilizzare qualsiasi tipo di sequencer che ci darà inoltre la possibilità di sfruttare a fondo le possibilità Midi dello strumento. I suoni presenti possono infatti venire attivati dall'esterno utilizzando gli opportuni comandi di nota Midi, il DD-12 trasmette e riceve anche i dati del parametro Velocity, ma l'utilizzatore può selezionare unicamente il canale Midi di trasmissione. Per la ricezione valgono i default presettati, secondo i quali ciascuno dei dieci suoni percussivi ad altezza determinata è assegnato ad un diverso canale Midi. Questo significa che collegando il DD-12 ad un sequencer sarà possibile utilizzarlo come expander multitimbrico, anche se bisognerebbe verificare il grado di polifonia offerta dallo strumento. Potrete anche selezionare a distanza i differenti suoni ad altezza determinata utilizzando le opportune informazioni Midi di Program Change. Tenete presente che riproducendo i ritmi presettati e gli auto-accompagnamenti non viene prodotto alcun dato Midi; questo significa che non potrete utilizzare i ritmi del DD-12 per il triggering di suoni prodotti da altre drum machine, anche se c'è la possibilità di sincronizzazione del clock con quello di altre apparecchiature o sequencer.

Non abbiamo affrontato in questo articolo l'opzione Super Session Player, che ci sembra simpatica ma di rilevanza limitata per un musicista, e più intesa ad un utilizzo ricreativo dello strumento. Ma il DD-12 è senz'altro molto di più che un giocattolo Midi. E' ricco di possibilità timbriche e ritmiche, e potrà essere sfruttato utilmente anche all'interno di un sistema Midi di cospicua complessità.

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