È il 2009 quando The Black Crowes pubblicano Before The Frost... Until The Freeze, una miscela di groove pulsanti, accordi intriganti ed assoli sinuosi, che dirige e rimarca il suono e l’attitudine dei due fratelli Chris e Rich Robinson, veterani del rock’n roll più sanguigno e sudaticcio. Sono passati 15 anni da Before The Frost... ma lo scorso 15 aprile 2024 i Black Crowes sono tornati con Happiness Bastards uscito per Silver Arrow Records, la loro etichetta; dieci tracce per una tracklist fresca e godibile: una sorta di quintessenza del rock’n roll con la firma dei Corvi Neri che torna a trionfare, non senza il supporto del veterano Sven Pipien al basso. Oggi il trio statunitense è impegnato nel tour di Happiness Bastards e a fornire il drumming solido e potente che occorre, si aggiunge Cully Symington dietro ai tamburi.
Nato ad Austin (Texas) ma residente a Nashville (Tennessee), Cully Symington alimenta le sue esperienze soprattutto nel circuito indie (Conor Oberst, Cursive, John Doe, Okkervil River, Sharon Van Etten, Sparta, giusto per citare qualche band con cui suona nel corso del tempo), ma è lo spirito del rock’n’roll a scorrergli sottopelle e questo i fratelli Robinson e Pipien lo sanno bene,
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tanto che decidono di chiamarlo in squadra. Oggi, infatti, Symington è con i Black Crowes nel loro Happiness Bastards Tour che sbarcherà in Italia per una sola data (a Milano, il 27 maggio 2024) ed è palpabile l’attesa di (ri)vedere la band di Shake Your Money Maker sul palco dopo anni e anni... Nel contempo, abbiamo intercettato Symington e fatto con lui la piacevole chiacchierata che segue.
2024 Happiness Bastards Tour – Chris Robinson (voce lead, chitarra acustica, armonica) – Rich Robinson (chitarra, cori) – Sven Pipien (basso, cori) – Cully Symington (batteria)
Ciao Cully, ci viene spontaneo chiederti come ti senti con i Black Crowes, una lineup così coesa e collaudata... Mi sono unito ai Crowes subito dopo le registrazioni di Happiness Bastards, quando era Brian [Griffin] dietro i tamburi, ma sono riuscito a entrare nello spirito dei brani ed ora eccomi qui in tour con loro.
Sappiamo però che conoscevi bene la loro musica... li avevi mai incontrati prima? No, non li avevo mai incontrati di persona, gli sono stato segnalato da un amico che li conosceva bene. Sono sempre stato un fan dei Black Crowes... credo di aver avuto all’incirca sei anni quando il loro primo disco era uscito. Mi sono appassionato alla loro musica parecchio più tardi, quando ero un teenager, e li ho sempre ritenuti una delle poche vere rock’n’roll band in circolazione. Puoi capire quanto mi piace suonare i loro brani... anzi, ne vado pazzo!
La band è tornata sulle scene dopo un break di circa quindici anni, te lo saresti mai aspettato? Oddio, succede alle band di staccare la spina e poi decidere di ripartire... Certo è che se non lo avessero fatto, sarebbe stato un vero crimine!
Ora che sei in tour con i Crowes e dunque tocchi con mano la situazione, quali ritieni essere il punto di forza della band? Questa è una bella domanda. Io ritengo che il R&R sia prima di tutto un’attitudine ed i Black Crowes quella attitudine ce l’hanno eccome! Chris [Robinson] ad esempio, suona la chitarra da paura ed oltretutto è un uomo incredibilmente simpatico, il che si ripercuote sullo spirito della band. Insomma, i Crowes hanno quel fattore X che fuoriesce da tutti i pori e contagia. Per tornare alla domanda, direi quindi che il punto di forza della band è l’essenza stessa del R&R.
Ci sono in particolare dei brani che prediligi suonare sul palco? In realtà mi piacciono tutti: come dicevo, adoro suonarli, ma se proprio devo citarne qualcuno, allora dico Wanting And Waiting e Cross your Fingers... brillanti e decisamente cool!
Parliamo della tua batteria? Peraltro, sappiamo che sei un endorser C&C Drums... Loro sono a Gladstone (Montana) e quando nel 2009 avevo incontrato Bill e Jake Cardwell, la C&C Drums era un’azienda piccolissima, la cui attività era circoscritta a quell’area. All’epoca suonavo con i Cursive ed avevo una C&C Custom Kit in finitura Duco; quattro pezzi: cassa 24”x12”, rack tom 13”x9”, floor 18”x14” e rullante 14”x6,5”. Non dico di essere stato il primo ad entrare nel roster, ma sicuramente tra i primi. Oggi siamo una grande famiglia, siamo veramente amici e vado a testare i nuovi strumenti con piacere... insomma, siamo in contatto costante. Cosa altro aggiungere di C&C Drums? Realizzano fusti fantastici, intonati, pronti a suonare in ogni situazione; l’hardware è di gran qualità e così le finiture... tamburi che si descrivono da soli!
Cosa ti senti di suggerire ai batteristi che dovessero salire sul palco per la prima volta? Prima di tutto di fare il warm-up. E’ importante seguire una precisa routine per il riscaldamento, per sciogliere muscolatura e articolazioni e di conseguenza per restituire alla tecnica una resa migliore. Personalmente il warm-up lo faccio sempre prima di salire sul palco; anni fa mi sono fatto male e da allora aggiungo degli specifici esercizi per le spalle. Salire sul palco al top della forma fisica significa suonare bene e con l’energia necessaria, a maggior ragione se si tratta di R&R!
Facciamo un balzo nel passato, quando è nata la tua passione per la batteria? Ho cominciato quando avevo otto anni, quindi i miei batteristi di riferimento sono mutati man mano che crescevo. Ricordo quanto mi piaceva guardare i video dei Police... Stewart Copeland era così cool! Sì, direi che la mia passione per la batteria sia partita proprio da Copeland e naturalmente lo adoro a tutt’oggi. Via via ero andato a vedermi i grandi del classic rock, John Bohnam, Keith Moon... per poi passare ad Alex Van Halen. Diciamo che ho sempre avuto un debole per i groove guys!
In che rapporti sei con i tuoi fans? Ti piace interagire con i social? Confesso che non sono per i social media, anzi a dire la verità li evito. Lo so che al giorno d’oggi è una cosa piuttosto inconsueta, ma io sono fatto così. Certo, è fantastico essere in contatto con le persone che ti seguono e ti fanno domande, come so che se non sei su Instagram sei tagliato fuori da un certo tipo di comunicazione, tuttavia io preferisco parlare con le persone faccia a faccia.
Ciò significa che in questo tour stai incontrando i fans interessati a fare due parole con te? Sì. Oltretutto, essendo appena arrivato nei Crowes, so di avere parecchi occhi puntati addosso. Io sto cercando di fare un buon lavoro e mi auguro che il pubblico continui ad apprezzare le mie performance e questo è ciò che mi interessa su tutto.
Tra le tappe del tour ce n’è una nel nostro Paese... a proposito, in passato sei mai venuto a suonare qui? Credo di averci suonato almeno quattro o cinque volte ed è stato fantastico, il pubblico italiano è grandioso. Sono sicuro che con i Black Crowes tutto sarà ancora più straordinario! ..................................................................................................................
“Happiness Bastards è la nostra lettera d’amore al rock’n roll... Io e Rich [fratello di Chris] non abbiamo mai smesso di scrivere musica, ci siamo sempre ritrovati in sintonia. Questo album rappresenta la continuazione della storia della nostra band, del nostro modo di comporre musica, suonarla e portarla sul palco, e in più siamo stati brillantemente guidati da uno dei produttori tra i più rispettati dall’ambiente, Jay Joyce. Sono molto orgoglioso di quel che abbiamo fatto tutti insieme!” – Chris Robinson
Happiness Bastards – tracklist Bedside Manners – 2. Rats And Clowns 3. Cross Your Fingers – 4. Wanting And Waiting – 5. Wilted Rose feat. Lainey Wilson – 6. Dirty Cold Sun – 7. Bleed It Dry – 8. Flesh Wound – 9. Follow The Moon – 10. Kindred Friends – Produzione: Jay Joyce