Chester Thompson "A Joyful Noise"

Bianca Saviane 01 set 1999
La pazienza, si dice, è la virtù dei forti. E sicuramente a Chester Thompson, vera e propria leggenda vivente della batteria, non fa difetto. Per resistere sulla cresta dell'onda da quasi trent'anni, collaborando con una miriade di artisti celeberrimi quanto capricciosi, bisogna avere una dose di humor e savoir-faire più unica che rara e poter contare su un bagaglio tecnico-interpretativo che va al di là delle più esigenti aspettative.

Nemmeno queste qualità mancano a Thompson e ogni situazione artistica ha trovato in lui un personaggio vincente, in grado di dare il cosiddetto magic touch ad ogni produzione pur nella più assoluta mancanza di invedenza o mania di protagonismo.

Quelle, Chester, le ha lasciate sempre ai suoi co-protagonisti di lusso. Sì, perché non si può certo definire Thompson un semplice session-man. La sua versatilità e la sua personalità non possono risultare mai in secondo piano, nonostante lui faccia di tutto per non apparire una stella di prima grandezza qual'è.

Preferisce piuttosto il lavoro oscuro e prezioso del regista dietro le quinte, del cesellatore di ritmi, del raccordo insostituibile tra personalità diverse e spesso in conflitto tra loro. E per uscire indenne da anni e anni di dischi e tour accanto ...
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Chester Thompson
A Joyful Noise

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