Nel cuore delle foreste della Westfalia, ad un centinatio di chilometri a nord di Francoforte, in una zona più consona ad una apparizione di Heidi e del suo caro nonno, nel villaggio di Bad Berleburg, ha sede una delle più importanti fabbriche di batterie del mondo, la Sonor.
Sorprende trovare questo importantissimo stabilimento proprio qui, in questo minuscolo paesino. Casette che sembrano quelle di marzapane di Hansel e Gretel, con profusioni di fiori e di piantine grasse a far capolino tra le tendine di pizzo, dietro i doppi vetri delle finestre. Lindi marciapiedi dove ci si aspetta che qualche robusta matrona del luogo ci inviti ad usare un paio di pattine per non rovinarli. Non una macchina parcheggiata fuori posto, non un rumore molesto, non una carta di caramella abbandonata per terra al suo destino. In questo ambiente lungo la valle dell'Eden, un limpido rigagnolo dove alcuni pesci giocano a rincorrersi, attraversato un ponticello appare lo stabilimento della Sonor, con imponenti boschi di pini a far da cornice.
Fondata del 1875 da Johannes Link a Weitssenfels/Saale, Sonor inizia la sua attività producendo tamburi militari e pelli naturali per gli stessi. Alla fine del secolo scorso, dopo aver
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cambiato sede ai propri impianti, Sonor produce già tamburi di ogni genere, timpani, xylofoni e percussioni orchestrali. Nel 1907 il nome originario, Fabbrica di Tamburi Johannes Link, viene cambiato in Sonor e viene depositato il marchio. Le riviste dell'epoca segnalano l'altissima qualità delle meccaniche, montate sui tamburi Sonor, e la società stessa viene dichiarata leader indiscussa del mercato. La direzione della società passa nelle mani del figlio di Johannes, Otto Link, che sarà tra l'altro anche Console tedesco in Svezia.
Nel 1925, con l'avvento del Jazz, la Sonor presenta il suo primo drum set completo di rullante, cassa, tom, piatto sospeso e triangolo. Per facilitare la vita ai batteristi Jazz inventa il tamburo "quadrato", decisamente meno ingombrante, il doppio pedale per la cassa ed il doppio pedale per cassa e piatti (il nonno del hi-hat?), più alcuni set smontabili e portatili che farebbero gola a molti di noi.
Nel 1950, dopo la Seconda Guerra Mondiale, tutti i beni di famiglia e la stessa fabbrica di Otto Link vengono sequestrati dal governo della Germania Est. Per evitare l'arresto fugge a Berlino Ovest, aiutato dal figlio Horst, che si spaccia per medico, e grazie anche alla complicità di un vero infermiere, che procura una autoambulanza. Da lì, una volta fatta espatriare clandestinamente anche la moglie, si trasferisce in Westfalia. Rimasto completamente senza averi e senza denari ricomincia l'attività da zero.
In un piccolo locale fornitogli dal cognato, produce inizialmente solo pelli per tamburi. La qualità dei prodotti, ed il nome Sonor, lo aiutano a risollevarsi potendo così, in poco tempo, riprendere la produzione di tamburi e di percussioni. Il catalogo del 1956 mostra un'imponente produzione di tamburi da concerto, drum set, timpani e percussioni varie. Sonor è tornata ai fasti di prima della guerra. Musicisti del calibro di Kenny Clarke, Lionel Hampton e Connie Kay, oltre ad usare gli strumenti costruiti da Sonor, visitano spesso la fabbrica aiutando i tecnici tedeschi a mantenere gli alti standard costruttivi che ancora oggi nel contraddistinguono la produzione.
Sotto la direzione di Horst Link, nipote di Johannes, vengono prodotte le più incredibili batterie mai viste al mondo. Nascono così la Signature, in legno di bubinga o di ebano makassar, con l'opzione delle meccaniche ultra leggere in alluminio, anche perché i tamburi della Signature, pur essendo prodotti in acero, pesano tonnellate; la Hilite, dalle incredibili meccaniche in rame; le Maple Force, in acero, dal prezzo finalmente alla portata anche degli esseri umani.
Nasce infine la Designer, la prima batteria prodotta per essere assemblata dall'acquirente, secondo le sue necessità. Da menzionare inoltre gli incredibili rullanti in bronzo, prima Signature poi nella serie Designer, prodotti tramite fusione utilizzando bronzo musicale, per intenderci lo stesso usato per fabbricare le campane e i piatti delle marche migliori. Rullati questi da 4" o da 8" di profondità, con il fusto spesso 5 mm ed il non indifferente peso di 15 kg (8"). Gran parte di questa produzione può essere ammirata nei locali dell'attiguo museo, dove si trovano conservati manufatti della produzione Sonor che vanno dalla fine dell'ottocento fino ai giorni nostri, tra i quali un antico quanto incredibile pedale doppio per grancassa.
Oggi Sonor, diventata parte della Hohner Company, la più grande società tedesca di strumenti musicali, ha una produzione varia e diversificata alla base della quale si trova la Force 2001, una battria economica nel prezzo ma dalle grandi prestazioni, grazie ai fusti dei tamburi realizzati con nove strati di mogano incrociato. Segue la Sonic Plus II, una batteria dalla grande sonorità, con i fusti costituiti da nove strati divisi in tre di acero, tre di mogano e ancora tre di acero. La serie S-Class, un sistema di meccaniche e di tamburi, questi realizzati interamente in acero, adatto a coniugare le esigenze del batterista più esigente.
Per chi visiti lo stabilimento di Bad Berleburg, però, la cosa più emozionante è veder nascere i tamburi e gli accessori della serie Designer. Nata nel 1994 la serie Designer sconvolge il modo di pensare ad una batteria. Già con la serie Signature si era intravista la possibilità di personalizzare il proprio set, ma le scelte erano ancora limitate: pochi materiali, ebano o bubinga, due sole finiture, naturale o lucida, pochissime le misure dei tamburi disponibili: sei rullanti, sette tom, quattro casse, quattro timpani. Con la Designer il batterista si trova a poter scegliere tra oltre 1850 tamburi tra costituzione del fusto, che può essere in acero o in betulla, tre differenti profondità per ogni diametro disponibile ed una vasta scelta di finiture tra le quali le "sparkle" con i bellissimi colori degli smalti accesi da milioni di brillantini e la finitura ottenuta tramite un'impiallacciatura di legno di bubinga, di antica memoria. La particolare precisione nell'incrociare gli strati di legno fa si che il tamburo sia completamente privo di tensioni interne. Questo vuol dire avere un fusto che non necessita di cerchi interni di rinforzo, il tutto a vantaggio della precisione timbrica e della proiezione sonora. La precisione riscontrata nell'angolo di appoggio delle pelli, il tamburo viene smussato esattamente a 45°, fa sì che la pelle possa risuonare liberamente dal centro fino al margine più estremo, donando così una gamma infinita di suoni, ottenibili semplicemente accordando il tamburo. E' chiaro ora perché lo stesso set Designer lo si possa vedere impegnato in stili musicai totalmente differenti, dall'heavy al jazz passando per pop e trip-hop.
La fabbrica all'interno, è divisa in due grandi aree. La prima è quella destinata alla lavorazione dei metalli. Tutte le parti metalliche, tranne le piccole viti, vengono prodotte direttamente in Sonor, dalle barrette per i vibrafoni fino alle aste reggi piatto. I fusti metallici, tranne ovviamente quelli prodotti tramite fusione, sono prodotti a stampo, evitando così punti di fusione all'interno dei tamburi, a vantaggio della qualità acustica degli stessi. La seconda parte della fabbrica è quella dedicata alla lavorazione del legno e all'assemblaggio dei tamburi.
Tutte le fasi della lavorazione vengono compiute a mano. Il legno stagionato viene ulteriormente asciugato in forni che vengono alimentati dalla combustione degli scarti della lavorazione, quindi senza bruciare idrocarburi. In effetti una delle prime sensazioni che si hanno, accedendo ai locali della Sonor, è di un grande rispetto per l'ambiente, dovuto sicuramente anche alla coscienza maturata grazie al contesto veramente silvestre nel quale si trova lo stabilimento.
Ogni fase della lavorazione, che sia l'incollaggio della lastre di legno, la piegatura e formatura delle stesse nei forni, il taglio delle lastre a misura, la cromatura delle parti che compongono le meccaniche o il montaggio di un pedale o di un tamburo, viene svolto da un singolo incaricato che ha anche il compito di compiere un test di qualità sul lavoro svolto dall'addetto precedente, in maniera tale da non compromettere l'alta qualità richiesta. Ogni operaio svolge la sua funzione sapendo quindi di dover passare al suo collega un manufatto virtualmente privo di imperfezioni. Tutte le operazioni di cromatura vengono svolte in un ambiente dove tutti i liquidi coinvolti nella lavorazione vengono trattenuti in vasche che vengono periodicamente prelevate e portate altrove per le operazioni di smaltimento.
Le operazioni di verniciatura, a smalto, a cera o a mordente vengono eseguite completamente a mano così come a mano vengono lucidati i tamburi, uno per uno, prima di essere passati all'addetto al montaggio delle meccaniche. Nel caso dei tamburi finiti a smalto, la vernice viene lucidata ogni volta che viene ultimato ed asciugato uno strato, e questo per un totale di cinque volte, dando alla vernice che ricopre i tamburi un aspetto realmente fantastico.
Dopo di che vengono montate le pelli, tramite chiavi tensiometriche che forniscono una tensione prefissata delle stesse, quindi i tamburi vengono accordati senza alcun bisogno di percuotere le pelli... ...e questa è stata la mia unica delusione in Sonor, io che speravo di suonare un pò. Invece i tamburi vengono subito imballati e portati in magazzino, dove vengono formati i set pronti a raggiungere il loro proprietario. Già perché, mi sono dimenticato di dirvelo, la vostra Designer viene costruita per voi secondo le vostre specifiche. Ecco perché, quando le vedete nei negozi, sono sempre già vendute ed ecco perché non ne troverete mai in giro due uguali.